Cos’è l’autismo

Fondazione bambini e autismo > Cos’è l’autismo

CHE COS’È L’AUTISMO

Autismo è la parola che utilizziamo per definire un insieme di Disturbi del neuro-sviluppo (Autism Spectrum Disorders – ASD) i cui sintomi si manifestano precocemente e permangono per tutto il corso della vita.

Quali sono le caratteristiche tipiche delle persone affette da autismo?

Pur nelle differenti manifestazioni cliniche con cui si presentano, le caratteristiche tipiche degli ASD si possono riassumere in:
A. Deficit nella comunicazione e nell’interazione sociale
B. Comportamenti e interessi, ristretti e ripetitivi.
(DSM-5, 2013)

Accanto a questi sintomi basilari, le persone con ASD possono presentare in misura più o meno marcata anche disturbi nell’elaborazione sensoriale, problemi del sonno, di alimentazione, disarmonie motorie, disarmonie nelle abilità cognitive, scarsa autonomia personale e sociale.

A volte la loro condizione è complicata dalla co-occorrenza di altre patologie del neuro-sviluppo come Disturbo del linguaggio, ADHD, Sindrome di Tourette, Disturbo Ossessivo-Compulsivo ed epilessia.

Più il quadro è complesso più sono frequenti i comportamenti problematici come autolesionismo, aggressività, distruttività.

Ad essere assente o fortemente compromesso negli ASD è il patrimonio innato di abilità con cui ogni essere umano, ovunque si trovi e al di là di qualsiasi differenza etnica e culturale, riesce ad entrare in contatto con gli altri, ad intuirne bisogni, stati d’animo, aspettative.

Molte persone con autismo ad alto funzionamento, cioè con un livello intellettivo e linguistico che permette loro di parlare della loro condizione, si sono definite “extraterrestri”, proprio per il senso di estraneità e di disorientamento che spesso provano di fronte ad un mondo costruito “ad immagine e somiglianza” della neuro tipicità.

Questa mancanza di intuizione, non solo per quanto riguarda il mondo sociale ma anche il succedersi degli eventi, la percezione delle priorità e del tempo fa sì che le persone con ASD fatichino a collaborare e ad avere iniziativa nella vita di tutti i giorni e soprattutto a sopportare i cambiamenti di routine e gli imprevisti; per la stessa ragione possono entrare in crisi per le attese o per il fatto di dover aspettare il proprio turno o per altre situazioni simili.

Anche gli stimoli sensoriali possono venir elaborati dalle persone con ASD in modo diverso rispetto alla popolazione neuro tipica. Una sirena, un oggetto “fuori posto” può condurle ad una crisi di agitazione; un tono dell’eloquio concitato, un rumore anche del tutto sopportabile per noi, può indurle a tapparsi le orecchie, a scappare in un altro luogo o a dar vita a stereotipie motorie o verbali.

Il linguaggio verbale non sempre è presente e anche quando lo è il suo utilizzo può essere bizzarro o apparentemente privo di senso. Le difficoltà possono presentarsi sia a livello di produzione che a livello di comprensione. Anche persone che si esprimono molto bene talvolta possono non capire il senso di quanto viene loro detto, in particolare se viene usato un linguaggio ricco di sfumature, metafore, ironia, sottointesi, ecc.

Per gli stessi motivi possono non comprendere bene domande articolate o che contengano il “perché?”, alle quali è possibile che rispondano in maniera non appropriata o con la ripetizione della domanda stessa.

In circa la metà dei casi inoltre, gli ASD si accompagnano a disabilità intellettiva.

Quante sono le persone affette da autismo?

La prevalenza è tutt’altro che rara: il dato più recente del Center for Disease Control and Prevention Epidemiology Program Office riporta 1 caso ogni 36 bambini nella fascia di età di 8 anni, approssimativamente il 4% di sesso maschile e l’1% di sesso femminile. Fonte CDC 24 Marzo 2023, dati aggiornati al 2020 https://www.cdc.gov/mmwr/volumes/72/ss/ss7202a1.htm?s_cid=ss7202a1_w

Cosa è possibile fare per le persone con autismo?

E’ importante tenere presente che quando parliamo di autismo ancora troppo spesso ci focalizziamo solo sull’individuo, trascurando le ricadute che questa condizione ha sui sistemi prossimali: la famiglia, la scuola, e più in generale la comunità.
Chiunque ruoti intorno alla persona affetta da autismo è chiamato a fornire un accudimento superiore, per quantità e tempo, a quello che normalmente si dedica ad una persona neurotipica, talvolta con il rischio di ricevere in cambio frustrazione relazionale e affettiva e isolamento sociale. Per questo è importante un approccio che non si limiti a interventi a spot ma che metta in atto una presa in carico globale che tenga in considerazione tutte le persone e le risorse che ruotano attorno alla persona.
Se è vero infatti che dall’autismo non si guarisce, è vero anche che un intervento precoce, globale, evidence based e, non di meno, rispettoso della persona, dei suoi desideri e delle sue specificità, fa la differenza e permette notevoli miglioramenti e un innalzamento del livello di qualità della vita della persona del suo nucleo familiare, e degli altri sistemi di appartenenza.

L’autismo è una condizione che porta con sé difficoltà, più o meno severe, ma è anche un modo diverso di guardare le cose, una grande sfida educativa, umana, e di inclusione.
Una condizione per la quale la partecipazione di tutti diviene necessità e stimolo creativo assieme.
Perché esistono tanti modi di essere, e tante intelligenze differenti, e il mondo ha bisogno di tutte.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: