Cerimonia di posa della prima pietra
A dieci anni dalla costruzione di Villa le Rogge siamo nuovamente, nonostante tutto, a posare la prima pietra di un edificio che ospiterà due nuovi progetti fortemente innovativi: l’UUPA – Unità di Urgenza e Prevenzione per l’Autismo e la Casa modello per persone con autismo severo. L’espressione “nonostante tutto” è d’obbligo, perché da quando abbiamo immaginato e poi pianificato i progetti è successo di tutto: la pandemia prima, con i suoi strascichi ancora presenti, e la guerra dopo. Ciò ha rallentato e reso molto difficile l’iter necessario per arrivare a questo punto, che segna l’avvio del cantiere. La pandemia, soprattutto nella prima fase ha, come si sa, bloccato le attività di ogni tipo e la ripresa è avvenuta lentamente a causa degli effetti indotti: mancanza di manodopera e mancanza di materiali. La guerra invece, che si è inserita in una situazione di ripartenza apparentemente robusta, ha modificato i prezzi delle materie prime per l’edilizia in maniera spropositata e il ridotto numero di merci, rispetto alla richiesta, ha fatto lievitare i prezzi di giorno in giorno in un vortice che non sembra per ora avere fine. In molti ci hanno detto che per avviare un cantiere adesso ci vuole “coraggio”, ed è allora con coraggio che andiamo avanti perché l’obiettivo ultimo è dare una risposta a bisogni quasi sempre inevasi. Dunque, conosciamo un po’ meglio il progetto.
Al piano terra della nuova costruzione sorgerà l’Unità di Urgenza e Prevenzione, destinata a persone con autismo e non solo. Si tratterà di una piccola struttura sanitaria, adiacente ai laboratori già esistenti di Villa le Rogge e collegata con il vicino Ospedale di Pordenone. Al suo interno si potranno accogliere persone con autismo e altri disturbi del neurosviluppo in stato di agitazione, evitando accessi impropri al pronto soccorso, ma anche effettuare bilanci di salute ed esami “autism friendly” per pazienti “non collaboranti” o casi complessi. Potranno essere ospitati pazienti autistici ad esempio dopo interventi chirurgici in ospedale, per gestire la fase di convalescenza prima del rientro a casa. Sarà possibile anche accorpare, specie per pazienti non residenti a Pordenone, più esami in un tempo limitato (al fine di monitorare ad esempio gli effetti dell’introduzione di una nuova terapia farmacologica). In struttura potrà essere accolto e ospitato anche il caregiver della persona autistica, quale prezioso “alleato” ed esperto della disabilità del proprio congiunto. Sarà inoltre garantita la presenza di personale esperto in ASD.
Al piano soprastante l’UUPA sarà costruita la casa modello per il “durante dopo di noi” per cinque persone con autismo severo. Le due strutture, pur realizzate nello stesso fabbricato, saranno indipendenti e con ingressi autonomi.
La casa si affaccerà su un giardino pensile e si svilupperà su due piani. Il primo ospiterà la cucina, il soggiorno e le parti comuni, al piano superiore vi saranno le cinque camere con bagno proprio e una camera per l’operatore. Saranno adottati tutti quegli accorgimenti che faranno della casa un ambiente ideale per coloro che hanno una sensorialità alterata, anche alla luce dell’esperienza maturata in dieci anni di attività nella adiacente Villa le Rogge. Questo tipo soluzione rappresenta ciò che il legislatore ha previsto con la legge 112 del 2016 (legge sul “dopo di noi”), ovvero una casa per persone prive ormai di sostegno familiare e per un numero limitato di residenti (nel nostro caso cinque). Ricordiamo che nonostante questa legge risalga al 2016, la sua applicazione generalmente è praticamente nulla.
Il nostro progetto per il “dopo di noi” vuole essere innovativo ed esulare da quello della comunità residenziale tradizionale con un minimo di venti posti. Propone un modello di struttura e di organizzazione sostenibile e mira a favorire la futura nascita di vicine “residenze satellite” per il “dopo di noi “ a favore di ulteriori persone autistiche.
E dunque il 27 maggio 2022, nonostante tutto, si parte. Iniziamo i lavori e al contempo continuiamo a portare avanti la raccolta fondi per completare il budget necessario a terminare la costruzione. Ogni donazione, grande o piccola, è importante e ben accetta e andrà a realizzare un grande mosaico fatto di inclusione, solidarietà e innovazione.
Grazie a chi ci sarà e continuerà a starci accanto.